Bonechi: “La Pistoiese non è una società in vendita ma una società aperta"
Il dott. Bonechi e alcuni soci della Holding Arancione
di Graziano Breschi
Il presidente della Holding Arancione, Andrea Bonechi, affiancato da alcuni soci della stessa, ha voluto chiarire alcuni aspetti circa la situazione economica della Pistoiese.
Bonechi dopo aver espresso soddisfazione per i risultati del bilancio arancione al 30 giugno ha voluto sottolineare il distacco della città riguardo ad un fenomeno che è solo e soltanto pistoiese: quello di avere due squadre professionistiche gestite da pistoiesi che profondono energie e impegno e che meritano rispetto e maggiore considerazione. Particolarmente accorato Bonechi nel passaggio laddove cita il vizio della città nel correre dietro alle voci sull'interesse di taluni a rilevare la Pistoiese. Il presidente della Holding ha ribadito che finora non ha mai ricevuto richieste in tal senso e comunque chi fosse interessato a subentrare alla famiglia Ferrari dovrà passare, necessariamente, da lui.
Qui di seguito il comunicato:
"La Holding Arancione nelle settimane scorse ha approvato il bilancio al 30 giugno 2019 della U.S. Pistoiese 1921, con soddisfazione e traendone le considerazioni che seguono.
Il Bilancio si conferma anche quest'anno in pieno equilibrio, anzi si è registrato un piccolo utile. Tutto ciò nel pieno rispetto degli intricati e stringenti parametri di sostenibilità patrimoniale e finanziaria imposti dalla Federazione e dalla Lega. Non è certo una novità, ma è bene non darlo proprio per scontato.
Occorre infatti ripetere quanto già detto in occasioni precedenti, ovvero come tale equilibrio sia molto fragile. La Società opera infatti in un sistema penalizzante, con una complessità crescente e conseguenti maggiori oneri. Inoltre, dobbiamo rilevare come i citati parametri varino di anno in anno e recenti modifiche accresceranno le difficoltà a rispettarli anche per chi tiene un equilibrio costante nei propri conti.
Questo equilibrio fragile infatti, risente molto della variabilità dei parametri di controllo che sono influenzati, per esempio, da norme innovative quali ad es. la valorizzazione del settore giovanile e la diversa attribuzione dei contributi per la valorizzazione dei giovani calciatori. Senza entrare nello specifico, preme evidenziare come la complessità del quadro ponga quotidianamente a dura prova anche una Società pur indubbiamente sana.
L'impegno richiesto a chi gestisce, già di per sé grande, è ogni anno crescente e, ancorché avaro di meritate soddisfazioni, genera nuove e diverse preoccupazioni. A fronte di tutte questo, ciò che dovrebbe essere la principale soddisfazione, ovvero fare calcio, diventa una preoccupazione a sua volta.
Tutto questo è emerso nel corso dell'assemblea tenuta dalla Holding Arancione il 20 novembre, all'esito della quale tutti i partecipanti hanno espresso stima, gratitudine e fiducia ad Orazio Ferrari ed al suo staff, avendo a cuore di aggiungere due annotazioni circa la nostra amata Città.
La prima è che nella nostra Città viene spesso dato incomprensibilmente credito a qualunque "vocicchio" alluda ad interessamenti a subentrare alla guida della US. A questo proposito segnalo e sottolineo che nessuno in questi anni ha proposto a me, che sono l'unico titolato a riceverle, una pur minima offerta di acquisto o almeno di ingresso in Società. Sinceramente, troviamo penoso che qualcuno ancora si diletti in queste attività che creano indubbi fastidi e nessuna utilità.
La seconda è che la nostra città, mostra purtroppo di non comprendere, né apprezzare a pieno, l'importanza di essere l'unica in Toscana a schierare due squadre professionistiche e ancor più unica nell'averle rette interamente da sodalizi di soggetti locali, senza avventurieri o personaggi equivoci.
I soci della Holding ci tengono ad evidenziare che la voglia e l'impegno di questi sodalizi meritano pieno rispetto e anche maggiore considerazione, al di là dei risultati sportivi contingenti, e meritano dunque una maggior partecipazione attiva di tutti gli sportivi pistoiesi, così che l'inevitabile e giusto esercizio della critica provenga da chi quell'impegno sostiene con la propria presenza e passione e non da sportivi da divano. Nessuno si diverte a perdere, ma ancor meno chi ci dedica tempo ed energie con sana passione.
È bene ricordare che sono questi - rispetto e partecipazione - gli elementi di base per cui una Città possa meritarsi lo sforzo che pochi le stanno garantendo da tanti anni ed è bene ricordare anche che la serietà dei protagonisti e i conti in regola sono oggi l'unico asset di valore reale di una società sportiva professionistica (che non sia di primissima fascia).
E se poi finalmente qualcuno vorrà investire seriamente nella Pistoiese troverà le porte aperte - e nessun cassetto chiuso - se sarà altrettanto serio ed appassionato".