C'è ancora un domani per la Pistoiese ?

di Athos Querci

Non andare a giocare a Lodi è stato un tuffo al cuore. Una di quelle notizie che tolgono la voglia di parlare di calcio e portano con sé nient'altro che una amarezza infinita. Sembra che non ci fossero le condizioni, soprattutto di responsabilità, per affrontare la trasferta. La Pistoiese, da giovedì 4 Aprile 2024 è in un tritacarne e probabilmente ne uscirà (se ne uscirà) a pezzettini piccoli piccoli. Quando ci sono di mezzo gli uomini e i suoi interessi ci si può aspettare di tutto, ma pensare che l'ingresso nella Pistoiese, nel gennaio 2022, fosse uno studio criminale studiato volutamente per farla morire, non lo avremmo mai creduto. Lehmann e De Simone hanno bruciato la C1, hanno bruciato un centinaio di giocatori, hanno bruciato una società e una storia. Fra pochi giorni (21 Aprile 1921 giorno della scelta di quel colore e quindi di diritto il giorno della nascita) la Pistoiese compirà 103 anni, ma ci arriveremo? Mi pare un compleanno maledetto perché questo terremoto, causato da persone poco perbene, ha spazzato via tutto. Ora c'è solo marcio, solo macerie, due anni di inganni, di frodi, di vergogne assortite. La Pistoiese è all'angolo del ring con la faccia pesta, con i suoi tifosi avvelenati che si sono divisi in mille fazioni solo per amore della maglia. Che succederà ora? Per ora solo il vuoto, la malinconia, la speranza di poter cancellare in fretta questa brutta storia.

*Non so a chi può interessare un dato storico, ma aver rinunciato a giocare una partita di campionato è successo solo un'altra volta. Era il 22 Maggio 1938 (86 anni fa) e la Pistoiese, in casa al Monteoliveto, deve giocare contro la Lucchese. La squadra dell'allenatore Elio Civinini, però, ha cinque giocatori squalificati e la contemporanea disputa di una partita obbligatoria del campionato dei giovani fascisti, non gli permette di comporre il numero legale per scendere in campo. Da qui la rinuncia.